Apparenze Zootecniche
La Via Galattea
Lungo il territorio nazionale ed internazionale esiste una mappatura delle zone (no-fly-zone) destinate ad allevamenti intensivi dove si produce il latte ed i suoi derivati – una specie di VIA LATTEA.

Apparenze Zootecniche
La Via Galattea

Prigionieri produttivi del latte e derivati

Vogliamo soffermarci per un attimo sulla vita innaturale che subiscono gli animali “da produzione” e sulle “modalità” ambientali e produttive altrettanto contronatura (definite “intensivi” da almeno 50 anni e più).

Questi esseri viventi senzienti sono tenuti prigionieri, cioè costretti a movimento “illiberale”, in queste zone con le norme e il placet dell’ipocrita, preterintenzionale, sconsiderato, insenziente e avventuristico concetto invalso nella civile C.E. ed altrove dal cosiddetto protettivo e cautelativo benessere animale per esseri inferiori.  Tutto ciò chiaramente deciso dagli illuministici dirigenti, magnati e mecenati istituzionali di alto profilo e supinamente recepito e subito dai sottoposti ed imposto ai sudditi animali.

Tra i “privilegi” subiti nell’allevamento ricordiamone solo alcuni oltre al suddetto movimento illiberale: stabulazione più o meno fissa, spazi vitali ristretti quasi ossessivi (razionali per la produzione), lettiera di letami e liquami evaporanti, alimenti “non graditi” ed insaporiti, uso di sostanze chimiche di sintesi, pseudo-naturali o palliative ormonanti, stimolanti ed alienanti la naturale impassibilità di questi esseri viventi spinti come forsennati a produrre cose a loro impertinenti e mortificanti.

Produzione lattea

Il potere biologico (che insane motto!) ed organolettico del “Latte Naturale”, il suo sapore, il suo profumo di prato etc. sono inimitabili.

Il latte invece prodotto nella Stalla è innaturale per la “natura” stessa del latte prodotto in condizioni “disagiate” assommate alle amene prerogative ambientali produttive disanimali.

Si ottiene così un latte impuro, acido, insapore e soprattutto arricchito della “Alta Qualità” dei suoi preziosi ingredienti produttivi ed additivi innaturali (cioè di sintesi chimica) ed altri “elementi” altrettanto immancabili non pertinenti visibili ma invisibili che curano le prigioniere.

Non parliamo di sterilità del latte, che, come alimento, ha nutrito ed allevato miriadi di persone nel mondo da millenni quando ancora non si moriva di sterilità e nessuno sapeva cosa fosse e quale danno arrecasse… Una vera celia!

Latte da prato e latte da mangime e altro

Affermiamo altresì con certezza inoppugnabile che il latte prodotto dagli animali liberi perennemente al pascolo, con integrazione di alimenti semplici, stagionali, direttamente forniti dalla natura (orzo, avena, grani etc.) è cosa naturale veramente esclusiva e completamente differente per sustantia ed potenzia del latte prodotto con “forzature” in stalla – confortata da musica, da mangimi ed altri additivi e quant’altro ancora…

Del resto, il latte dell’uomo, o meglio della donna, non è un prodotto dell’uomo stesso ma solo malamente e sconclusionatamente imitato da quello naturale e sappiamo con quali conseguenze.

Il latte si costituisce dal sangue che irrora l’apparato mammario.

Nel sangue confluiscono sostanze provenienti dagli alimenti (propri e non propri) dalle bevande, dalle terapie etc.

Il latte origina quindi dal sangue che, se è carico di elementi impropri, lo rappresenta propriamente.

Un latte quindi di apparenza insostanziale e da sangue inquinato – povero latte.

Assistenza sanitaria in stalla

In breve, evitando disamine medico-sanitarie poco edificanti, le uniche cure efficaci naturali – quelle omeopatiche – sono “bandite” nei cosiddetti allevamenti per normativa C.E. prudenziale. Ovverosia, l’allevatore che usa i prodotti omeopatici per la cura dei propri animali deve sottostare alla sospensione della vendita dei prodotti stessi così ottenutiper 28 giorni dopo la fine della terapia.

Incredibile o interrogativo? Cui prodest?

Udite! Udite! Le sostanze medicinali omeopatiche placebiche e al sapore di acqua fresca trattate alla stregua delle più pericolose sostanze di sintesi chimica per tutelarsi da residui nocivi nel latte? Non visibili, non rintracciabili o per moda non tracciabili di cui si perdono le tracce? Permanenza alternata ad assenza? Una specie di doping?

La magnifica selezione dei caratteri genetici ereditari animali per produrre meglio e di più…??!

Infine, la selezione genetica “spinta” verso le produttività elevate (anche questa alta qualità!) a danno delle resistenze biologiche strutturali animali e dei loro stessi prodotti incrementati così nella quantità pecuniaria ed impoveriti nei contenuti e nei concetti.

Innaturale per una bovina “tenere sospeso” un immenso apparato mammario ingombrante e deformato (come un enorme seno femminile di tabacchiera memoria) che impegna gravemente la sua vita con la “produzione obbligata”, con le mastiti ricorrenti e la squalifica dei suoi prodotti.

Una specie di mammella gulliveriana.

Conclusione

La VIA GALATTEA si è oscurata da molti decenni e sulla mappa non si riscontrano più i siti originari mentre la VIA LATTEA splende sempre nel firmamento e ad essa nella fattispecie chiediamo il rifornimento di latte puro e saporito – da leccarsi i baffi… non arricchito da tutte le impurità residuali e le intrusioni non legittimabili.

Saluti omeopatici ruminanti con l’auspicio che meditiate, vogliate, scegliate “cose” differenti da quelle così correnti …affinché non piangiate sul latte versato!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER


L’Associazione Ughieia annuncia la sua nuova attività del 2022 che consiste nel fondare un ‘momentum’ a livello nazionale di riferimento per tutti gli interessati all’uso e la pratica della medicina omeopatica veterinaria.


© Ughieia - Associazione Culturale Scientifica. Tutti i diritti riservati. C.F. 94201170480